Con la resina non si creano solo oggetti. È un materiale versatile che ci permette di sperimentare e lo dimostra l’effetto doming. Ma di cosa si tratta? Cos’è l’effetto doming e come si realizza con la resina?
Il processo per la produzione delle etichette resinate è molto particolare, comincia con l’acquisizione di file o di disegni che, grazie alla resina, vengono resi lucidi e viene conferito loro un bell’effetto vetrificato.
Questa tecnica serve per creare delle etichette ma anche dei lavori sottili, partendo da una base cartacea.
Per procedere, prima di tutto, si devono scegliere dei disegni o dei file di un logo da dover realizzare.
Una volta scelta la tua immagine, o realizzata attraverso uno dei semplici e facili programmi di grafica come Canva, non ti resta che stamparla.
Attenzione, perchè per procedere con la resinatura del foglio è importante che la pagina e il disegno siano stampati a laser e non ad inchiostro, che altrimenti causerebbe delle macchie e sfumerebbe.
Una volta che il disegno è pronto, ritagliato e completato, non ti resta che usare la resina per effettuare una colata sottile sul foglio, prima sul davanti e, una volta asciutto, sul retro.
Puoi effettuare la sottile colata con delicatezza, con un contenitore con beccuccio. Oppure servendoti di una pipetta contagocce e di una piccola paletta per stendere la resina. Oppure, ancora, puoi prendere la resina dal contenitore con una stecchetta e lasciarla sull’etichetta, aiutando la resina stessa ad autolivellarsi.
Una volta che la resina è completamente asciutta da un lato e dall’altro, puoi rifinire i bordi come di solito. Inoltre puoi forare la resinatura della tua etichetta per creare dei ciondoli o dei portachiavi in resina.
Bisogna dire che non tutti i tipi di resina sono adatti al doming, ma una buona resina per resinatura necessita di avere la perfetta combinazione tra tensione superficiale e viscosità.
In linea generale possiamo dire che la migliore resina per l’etichettatura dei tuoi fogli, o effetto doming, è quella per colate sottili, oppure la resina UV.
Inoltre, ti consigliamo di provare la nostra Liquid Glass, che senza dubbio è tra tutte la resina più brillante e con un filtro UV decisamente potente.
Dopo aver visto che la tensione superficiale riguarda più che altro la forza della superficie della resina, la viscosità è invece questione di movimento. La viscosità fa riferimento allo spessore (o resistenza allo scorrimento) sulla resina epossidica. Alcune resine hanno viscosità bassa (sottile) mentre altre resine hanno viscosità alta (densa). Le migliori resine per il doming sono tutte le resine che presentano viscosità maggiore. Le resine ad alta viscosità sono tutte quelle più spesse, che risultano più facili da controllare e rimangono dove le hai messe. La viscosità di una resina permette di mantenere intatta la tensione superficiale della resina.
Ottime sono le resine con grande tensione superficiale, che poi si avvolge senza problemi sul bordo del punto in cui deve essere applicata, riuscendo a creare una curva morbida tra la superficie dell’opera fino ad arrivare all’altezza della resina. Importante che abbia una viscosità bella, densa e che si trovi esattamente dove lo guidi, facendo in modo di spingerlo fino al bordo dell’opera senza riuscire ad andare oltre. Il doming dà al proprio lavoro una finitura di aspetto professionale.
Il doming è una tecnica molto semplice da ottenere: tutto quel che serve è un po’ di pazienza e soprattutto una mano ferma. Per ottenere una leggera cupola al centro della tua etichetta in resina, utilizza un bastoncino, vanno bene quelli in silicone oppure quelli in legno, e spingi la resina colata leggermente verso i bordi. In questo modo otterrai uno spessore diverso che va dal centro verso l’esterno della tua creazione.
I vantaggi del doming sono numerosi. Possiamo citarne alcuni quali la resistenza agli urti, al tempo e soprattutto ai raggi UV e all’ingiallimento della carta. La possibilità di avere forme di tagli quadrati, rettangolari, rotondi, ovali e sagomati.